Sandro Bongiani Arte Contemporanea
RAY JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI TWO
A cura di Sandro Bongiani
Artisti presenti :
Room 1 / Ray Johnson – USA, E. F. Higgins – USA, Anna Banana - Canada, Coco Gordon – USA, Gabi Minedi– Italia, Ryosuke Cohen – Giappone, John Held Jr. – USA, Ernesto Terlizzi – Italia, Antonio Sassu – Italia, Luc Fierens – Belgio, John M. Bennett – USA, Mauro Magni – Italia, Fenando De Filippi – Italia, Alexander Limarev – Russia, Ruggero Maggi – Italia, Pablo Echaurren – Italia, Jas W Felter – Canada, RCBz, Minnesota – USA, Clemente Padin - Uruguay, Wolfgang Faller – Germania.
Room 2 / Alfonso Caccavale – Italia, Claudio Romeo – Italia, Hans Braumuller - Germania + Ruggero Maggi – Italia, Giovanni Bonanno – Italia, Jeff Bagato – USA, Mauro Molinari – Italia, Franco Panella – Italia, Emilio Morandi – Italia, Fernanda Fedi – Italia, Giulia Napoleone – Italia, Connie Jean – USA, Oronzo Liuzzi – Italia, Guy Bleus – Belgio, Bruno Cassaglia – Italia, Domenico Ferrara Foria – Italia, Anna Boschi – Italia, Giovanni Leto – Italia, Rosalie Gancie – USA, Andrea Bonanno – Italia, Calogero Barba – Italia, Stella Maris Velasco, Buenos Aires – Argentina.
Room 3 / Alessandra Finzi – Italia, Maya Lopez Muro – Italia, Pier Roberto Bassi – Italia, Paolo Gubinelli – Italia, Patrizio Maria – Italia, Giovanni e Renata Strada – Italia, Pietro Lista – Italia, Rosa Gravino – Argentina, Marcello Diotallevi – Italia, Natale Cuciniello – Italia, Guido Capuano – Italia, Anadolu Universitesi – Turchia, Miguel Jimenez – Spagna, Paolo Scirpa – Italia, Carlo Iacomucci – Italia, Carla Bertola – Italia, Lars Schumacher – Germania, Lola González - Regno Unito, Laura Marmai - Italia, Gian Paolo Roffi – Italia, Antonio De Marchi – Italia.
Room 4 / Cary A. Bibb – Usa, Uwe Hofig – Germania, Roberta Bartel – USA, Alberto Vitacchio – Italia, Domingo Sanz Montero – Spagna, Maribel Martinez – Argentina, Serse Luigetti – Italia, Reid Wood – USA, Vittore Baroni – Italia, Sabine Remy – Germany, Gianni Romeo – Italia, Noriko Smimizu – Giappone, Art Schiwago – Romania, Gino Gini – Italia, Luisa Bergamini – Italia, Roberto Della Penna – Italia, Rolando Zucchini – Italia, Seiei Jack – Giappone, MIchelangelo Mayo – USA, Carmela Corsitto – Italia.
Room 5 / Josè Rufino - Brasile, Antonia Mayol Castellò – Spagna, Franko Busic - Croazia, Anonimo - Portogallo, Mick Boyle – Usa, Carlo Pietrasanta – Italia, Daniele Virgilio – Italia, Wolfgang Günther – Germania, Pedro Bericat – Spagna, Katerina Nikoltsou – Grecia, Rosa Cuccurullo – Italia, Martin Dosek - Repubblica Ceca, Aidan Mirowsky - Usa, Cristiano Pallara – Italia, Manuel Xio Blanco – Spagna, Valentina Cozzi – Italia, Joel Cohen – USA, Marina Salmaso – Danimarca, Andrea Bonanno – Italia, Adriana Kobor – Italia, Susanne Schumacher - Germania .
TODAY I MAILED A BANANA TO RAY JOHNSON FOR 59. BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022.
Una Mostra Collettiva Internazionale condivisa in due gallerie a cura di Sandro Bongiani con la partecipazione di 100 artisti
e 174 opere per il 60° anniversario della nascita della Mail Art di Ray Johnson 1962 - 2022.
PERCHE’ UN PROGETTO INTERNAZIONALE SULLA BANANA?
Nel 1984 Ray Johnson aveva inviato a Bill de Kooning un ‘opera di Mail Art, lettering dal titolo: “December 28, 1984/1948 Dear Ruth Szowie today i mailed a banana to Bill de Kooning”.. Negli stessi anni aveva dato alla sua amica Coco Gordon una banana dopo aver trovato tre banane nere mentre stava parcheggiando la sua auto in ospedale per visitare l’amico, Marcus Roncallo che stava per morire di AIDS. Tre banane nere - scrive l’artista Coco Gordon - tre grosse banane che Ray identificava con centinaia di olive nere che erano dentro un barattolo”.
E’ stato Andy Warhol per prima nel 1967 a rappresentare una banana come oggetto esotico e sessuale per la copertina dell'album dei Velvet Underground & Nico, poi sono arrivate le elaborazioni di diversi altri autori contemporanei come Roy Lichtenstein, David Hockney, Takashi Murakami, Damien Hirst, Banksy e Anna Banana che si sono interessati a questo frutto tropicale simbolo di sovversione politica e sociale, e infine, anche la banana di un artista facile al conformismo e alla stanca ripetizione delle idee come Maurizio Cattelan che nel 2019 espone a Art Basel Miami, “Comedian” una vera banana a muro fissata con una striscia di nastro adesivo grigio, venduta per la gioia dei collezionisti a suon di svariati migliaia di dollari. Un evento, Il suo, decisamente ludico e teatrale piuttosto che un’azione creativa forte nata dall’immaginazione. Per questa sua performance l’artista italiano si ritrova oggi in un tribunale federale di Miami accusato per plagio dall’artista statunitense Joe Morford, che sostiene che Comedian, la famosa banana presentata allo stand di Perrotin ad Art Basel, sia il plagio di una sua opera “Banana & Orange”.del 2000.
Un’idea quella di Cattelan decisamente debole, un’operazione banale di sterile provocazione, nient’altro. Di certo la parola d’ordine, oggi, è “Il suo valore risiede nell’idea”, quella di Cattelan, appunto, è sicuramente “l’idea di azzerare tutte le idee”, facendo affiorare l’inconsistenza del pensiero divenuto vuoto e fenomeno ludico. Ormai si vive di strategie e di compromessi., criticare l’arte è divenuto solo un lavoro da non fare, visto che siamo tempestati da curatori e influencer che si vendono al miglior offerente per un beneficio essenzialmente personale. Troppi interessi all'orizzonte, ben venga, quindi l’analisi critica a mettere in chiaro i problemi, i giochi e gli interessi pseudo culturali del mercato.
Il sistema dell’arte, molto spesso si fa promotore, interprete e garante di iniziative discutibili assunti a opera d’arte in quanto oggetto svuotato a servizio del mercato ufficiale dell’arte globale. Ben vengano le banane di Ray Johnson, di And Warhol e di tanti altri artisti che nella ricerca hanno elaborato immagini che presupponevano una invenzione mentale e formale. L’opera di “Today I mailed a banana to Bill de Kooning” incarna una sorta d’indagine ironica e profetica, la riflessione, lo spiazzamento come del resto possiamo riscontrare visionando le opere degli artisti presenti in questo progetto internazionale, con prestazioni concettualmente elaborate che si occupano di relazioni, processi, interpersonali, creatività, visionarietà e soprattutto originalità grafica. Diceva Ray Johnson: "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente". Sono presenti in questa mostra condivisa in due gallerie, presso la galleria Sandro Bongiani VRspace e lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery centosettantaquattro opere inedite di 100 artisti contemporanei internazionali che hanno voluto essere presenti a questo importante sessantesimo anniversario dalla nascita della Mail Art (1962), a suggellare un dialogo e un interesse mai sopito per l’artista americano. Del resto la Mail Art rimane una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile e perennemente in movimento”. L’arte postale con il suo tentacolare network di contatti abbraccia ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche, una sorta di grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla pura creatività. La ricerca artistica, per tanti artisti è anche libertà e soprattutto fratellanza. e amore.
Per l’opera “Today I mailed a banana to Bill de Kooning” è doveroso segnalare che nel 1945 Johnson aveva lasciato Detroit per frequentare il Black Mountain College in North Carolina e durante i tre anni successivi fu in contatto con importanti artisti come Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. È proprio nel 1984, facendo quest’opera, Ray Johnson cambia la data da 1984 a 1948 (l’anno di frequentazione) e invia questa banana “pop-concettuale” a Willem de Kooning. Il progetto internazionale dedicato a Ray Johnson ideato in occasione e in contemporanea con la 59. Biennale Internazionale di Venezia 2022 vuole indagare l’invenzione delle proposte creative degli artisti marginali, piuttosto che il sarcasmo e le forzature mirabolanti delle idee portate alla ribalta in questo palco-scenico del sistema ufficiale dell’arte, E’ una risposta alle proposte generiche e pseudo culturali di tanti autori contemporanei di oggi e anche un suggerimento a ricercare l’indagine e l’invenzione creativa piuttosto che le trovate nichiliste e teatrali richieste dai collezionisti e dal sistema autoritario del mercato ufficiale dell’arte che annoiato del solito tran tran della vita si diverte a finanziare proposte che sono divenute il gioco sociale ed economico prediletto dalla classe finanziaria dominante.
Sandro Bongiani,
Salerno, 12 luglio 2022
BIOGRAFIA RAY JOHNSON
Ray Johnson, è stato un personaggio chiave nel movimento della Pop Art. Primariamente un collagista, è stato anche un precoce performer e un artista concettuale. Definito Il più famoso artista sconosciuto di New York, è considerato uno dei padri fondatori della Mail Art e un pioniere dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. In scena negli anni ' 60, il suo lavoro e il modo in cui che ha deciso di distribuirlo (tramite il servizio postale) ha influenzato il futuro dell'arte.
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, Johnson ha frequentato il Black Mountain College sperimentale con Robert Rauschenberg e Cy Twombly. Ray Johnson era un artista americano noto per la sua pratica innovativa di Correspondence Art. Una pratica basata su collage, il suo lavoro combina fotografia, disegno, performance e testo su distanze geografiche, attraverso la spedizione della posta. I progetti di Johnson includevano prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini psichici. "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente", ha detto l'artista. I suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. nel 1948, trascorse un po’ di tempo creando arte astratta e poi approdando al Dada con suoi collage che incorporano frammenti di fumetti, pubblicità e figure di celebrità. Johnson spesso rifiutava di partecipare a mostre in galleria e ha preferito creare una rete di corrispondenti di mailing e un nuovo modo di fare arte. Questo metodo di diffusione dell’arte divenne noto come la corrispondenza School di New York e ampliato per includere eventi improvvisati e cene. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme la pratica artistica con la vita. Nel 1995 il corpo di Ray Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Le circostanze in cui è morto sono ancora poco chiare. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny, ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art. In questi ultimi anni tutto il suo lavoro sperimentale è stato rivalutato dalla critica come anticipatore della Pop Art e persino dell’arte comportamentale americana. (Sandro Bongiani).
Comunicato stampa
Sandro Bongiani Arte Contemporanea
RAY JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI TWO
TODAY I MAILED A BANANA TO RAY JOHNSON FOR 59. BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022.
Una Mostra Collettiva Internazionale condivisa in due gallerie a cura di Sandro Bongiani con la partecipazione di 100 artisti e 174 opere per il 60° anniversario della nascita della Mail Art di Ray Johnson 1962 – 2022.
La Collezione Bongiani Art Museum di Salerno è lieta di inaugurare presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace e nello Spazio Ophen Virtual Art Gallery la mostra collettiva internazionale dal titolo: “Relazioni Marginali sostenibili Two / TODAY I MAILED A BANANA TO RAY JOHNSON FOR 59. BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022”. Un progetto e una mostra indipendente condivisa in due gallerie, a cura di Sandro Bongiani, con la partecipazione di 100 artisti e 174 opere, per il 60° anniversario della nascita della Mail Art di Ray Johnson (1962-2022) e in contemporanea con l’evento della 59th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2022.
A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e dopo la mostra personale di Ray Johnson (1927-1995) dal titolo: “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” con opere originali e inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e la mostra collettiva internazionale dal titolo: “Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” con 72 opere dell’Archivio Amazon di Milano, un progetto “add to & return” realizzato da Ruggero Maggi nel 1987, viene organizzato da Sandro Bongiani un altro evento dedicato all’artista americano Ray Johnson. Il progetto prende spunto da un disegno di Ray Johnson eseguito nel 1984 dal titolo: “Today I mailed a banana to Bill de Kooning” in cui Ray Johnson invia a Willem de Kooning una banana pop-concettuale. Da questa precisa opera nasce l’evento internazionale con l’invito a 100 artisti internazionali contemporanei a trattare il tema del frutto esotico della banana in chiave poetica.
Nel 1945 Ray Johnson lasciò Detroit per frequentare il Black Mountain College in North Carolina e durante i tre anni successivi entrò in contatto con importanti artisti come Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. È proprio nel 1984, facendo quest’opera, Ray Johnson cambia la data da 1984 a 1948 (l’anno di frequentazione) inviando questa banana a Willem de Kooning. Il progetto internazionale dedicato a Ray Johnson ideato in occasione e in contemporanea con la 59. Biennale Internazionale di Venezia 2022 vuole indagare l’invenzione delle proposte creative degli artisti marginali, piuttosto che il sarcasmo e le forzature mirabolanti delle idee portate alla ribalta dal sistema ufficiale dell’arte, E’ una chiara risposta alle proposte generiche e pseudo culturali di tanti autori contemporanei di oggi e anche un suggerimento a ricercare l’invenzione creativa piuttosto che le trovate nichiliste e teatrali richieste dai collezionisti e dal sistema autoritario del mercato ufficiale dell’arte che annoiato si diverte ora a finanziare proposte che sono divenute il gioco sociale ed economico prediletto dalla classe finanziaria dominante.
Sandro Bongiani -scrive- “la Mail Art è una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile e perennemente in movimento”. L’arte postale con il suo tentacolare network di contatti abbraccia ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche, una sorta di grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla pura creatività. La ricerca artistica, per tanti artisti è anche libertà e soprattutto fratellanza. e amore.
Breve Biografia di Ray Johnson (1927-1995)
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny, ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.
100 artisti e una banana per Ray Johnson
Adriana Kobor, Brescia – Italia I Aidan Mirowsky, New York – Usa I Alberto Vitacchio, Torino – Italia, I Alessandra Finzi, Trieste – Italia I Alexander Limarev – Russia I Alfonso Caccavale, Afragola – Italia I Anadolu Universitesi, Tepebasi – Turchia I Andrea Bonanno, Sacile – Italia I Anna Banana, Roberts Creek – Canada I Anna Boschi, Castel S. Pietro T. – Italia I Antonia Mayol Castellò, Torrevieja – Spagna I Antonio De Marchi, Gera Lario – Italia I Antonio Sassu, Torreglia – Italia I Art Schiwago, Ecaterina – Romania I Artista anonimo – Portogallo I Bruno Cassaglia, Quiliano – Italia I Calogero Barba, San Cataldo – Italia I Carla Bertola, Torino – Italia I Carlo Iacomucci, Monsano – Italia I Carlo Pietrasanta, Milano – Italia I Carmela Corsitto, Canicattì – Italia I Cary A. Bibb, Arizona – Usa I Claudio Romeo, Villa Raverio – Italia I Clemente Padin, Montevideo - Uruguay I Coco Gordon, Colorado – USA I Connie Jean, Cocoa Beach – USA I Cristiano Pallara, Palagiano – Italia I Daniele Virgilio, La Spezia – Italia I Domenico Ferrara Foria, Foria – Italia I Domingo Sanz Montero, Cercedilla – Spagna I E. F. Higgins, New York – USA I Emilio Morandi, Ponte Nossa – Italia I Ernesto Terlizzi, Angri – Italia I Fenando De Filippi, Milano – Italia I Fernanda Fedi, Milano – Italia I Franco Panella, Monreale – Italia I Franko Busic, Split – Croazia I Gabi Minedi, Roma – Italia I Gian Paolo Roffi, Bologna – Italia I Gianni Romeo, Torino – Italia I Gino Gini, Milano – Italia I Giovanni Bonanno, Salerno – Italia I Giovanni e Renata Strada, Ravenna – Italia I Giovanni Leto, Bagheria – Italia I Giulia Napoleone, Carbognano – Italia I Guido Capuano, Ispica – Italia I Guy Bleus, Wellen – Belgio I Hans Braumuller, Amburgo - Germania e Ruggero Maggi, Milano – Italia I Jas W Felter, Vancouver – Canada I Jeff Bagato, Socrates Universal City – USA I Joel Cohen, Brocklyn – USA I John Held Jr. San Francisco – USA I John M. Bennett, Columbus – USA I Josè Rufino, Joao Pessoa – Brasile I Katerina Nikoltsou, Thessaloniki – Grecia I Lars Schumacher, Burgdorf – Germania I Laura Marmai, Salerno – Italia I Lola González, Manchester - Regno Unito I Luc Fierens, Weerde – Belgio I Luisa Bergamini, Bologna – Italia I Manuel Xio Blanco, Mas Galicia – Spagna I Marcello Diotallevi, Fano – Italia I Maribel Martinez, Ensenada – Argentina I Marina Salmaso, Kobenhavn – Danimarca I Martin Dosek, Pardubice - Repubblica Ceca I Mauro Magni, Trevignano Romano – Italia I Mauro Molinari, Velletri – Italia I Maya Lopez Muro, San Giovanni Valdarno – Italia I MIchelangelo Mayo, San Jose – USA I Mick Boyle, Conneaut Lake – USA I Miguel Jimenez, Sevilla – Spagna I Natale Cuciniello, Torre Del Greco – Italia I Noriko Smimizu, Ashiya City – Giappone I Oronzo Liuzzi, Corato – Italia I Pablo Echaurren, Roma – Italia I Paolo Gubinelli, Firenze – Italia I Paolo Scirpa, Milano – Italia I Patrizio Maria, Roma – Italia I Pedro Bericat, Zaragoza – Spagna I Pier Roberto Bassi, Castel Mella – Italia I Pietro Lista, Fisciano – Italia I Ray Johnson, New York – USA I RCBz, Minnesota – USA I Reid Wood, Oberlin – USA I Roberta Bartel, Ohio – USA I Roberto Della Penna, Sant'Elia FR – Italia I Rolando Zucchini, Foligno – Italia I Rosa Cuccurullo, Fisciano – Italia I Rosa Gravino, Granada De Gomez – Argentina I Rosalie Gancie, Mariland – USA I Ruggero Maggi, Milano – Italia I Ryosuke Cohen, Ashiya City – Giappone I Sabine Remy – Dusseldorf – Germania I Seiei Jack, Tokio – Giappone I Serse Luigetti, Perugia – Italia I Stella Maris Velasco, Buenos Aires – Argentina I Susanne Schumacher, Deutschaland - Germania I Uwe Hofig, Erfurt – Germania I Valentina Cozzi, Preganziol – Italia I Vittore Baroni, Viareggio – Italia I Wolfgang Faller, Mullheim – Germania I Wolfgang Günther, Kassel – Germania.
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
RAY JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI TWO
-Pavilion Locust Valley I Spazio Sandro Bongiani Vrspace
https://www.sandrobongianivrspace.it/
-Pavilion Lautania Valley I Spazio Ophen Virtual Art Museum
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/
Da Sabato 23 luglio a Domenica 18 settembre 2022
Opening Sabato 23 luglio 2022 ore 18:00
ORARI: tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com